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19 aprile 2024, Aggiornato alle 18,53
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Crociere, 2013 anno delle verità

Per il comparto, l'anno appena trascorso è stato quello dell'abile conservazione: prezzi bassi e navi piene. I ricavi però ne hanno risentito. Intanto Costa Crociere ha ripreso a fare pubblicità...


di Paolo Bosso
 
Senza mezzi termini: l'anno appena passato è stato il peggiore della storia per il gruppo Carnival Corporation. A dirlo è Micky Arison in persona, presidente e amministratore delegato della compagnia crocieristica con sede a Miami, «tuttavia grazie al notevole impegno delle dirigenze dei nostri marchi siamo stati in grado di mantenere i net revenue yields dell'intero 2012, escludendo Costa, in linea con quelli dell'anno precedente. Inoltre abbiamo lievemente diminuito i costi, ad eccezione del fuel, e il consumo di combustibile del 4%». 
Il 2012 per le crociere è stato l'anno dei ritocchi, della contrazione e della conservazione. E' stato un anno difficile ma anche quello in cui il mercato ha dimostrato la sua abilità, sostanzialmente basata su un ribasso dei prezzi che ha permesso di mantenere le navi piene. Basta confrontare i dati sui passeggeri movimentati con i ricavi dalla compagnia statunitense. L'anno scorso la flotta ha trasportato 9,8 milioni di passeggeri crescendo del 2,8%, mentre l'esercizio finanziario 2012 (al 30 novembre) si è chiuso con un utile netto in calo del 32% (1,3 miliardi di dollari) e ricavi a -2,6% (15,5 miliardi). 
Certo è facile parlare di "abili mosse di mercato" quando questo 2012 è stato l'unico anno duro della storia del comparto dopo dodici anni di crescita esponenziale. Sarà perciò il 2013 il vero test per le crociere, dove dovranno non solo mantenere gli standard degli anni precedenti, ma addirittura crescere aumentando i prezzi dei biglietti. Una bella sfida. Intanto Costa Crociere ha ripreso a fare pubblicità...