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25 aprile 2024, Aggiornato alle 19,07
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Crisi, nello Stretto di Gibilterra 30% di viaggiatori in meno

È quanto emerge da un rapporto della compagnia di navigazione tedesca FRS, realizzato in collaborazione con i ministeri degli interni spagnolo e marocchino


Anche la "Porta del Mediterraneo" risente dei  cambiamenti nelle abitudini dei viaggiatori e migranti causati dalla crisi economica internazionale. Nello Stretto di Gibilterra, dal 15 giugno al 15 settembre dello scorso anno, sono transitati oltre due milioni di persone, ma quest'anno si prevede una riduzione del 30 per cento. E' quanto emerge da un rapporto della compagnia di navigazione tedesca FRS, presentato a Madrid e realizzato in collaborazione con i ministeri degli interni spagnolo e marocchino. "La caduta si deve soprattutto a un cambio di abitudini di consumi delle nuove generazioni, assieme alla comparsa di voli low cost dalle capitali europee alle città del nord Africa e alla caduta dei risparmi delle famiglie nella situazione di crisi generalizzata", ha assicurato Christian Funck, direttore generale di FRS Iberia. Quest'anno, inoltre, il Ramadan si svolge nella parte centrale dell'estate e il digiuno da osservare, fra l'alba e il tramonto, rende ancora più difficili le condizioni del viaggio dei migranti verso in paesi d'origine. Stando al rapporto di FRS, riferisce AnsaMed, il 37,5% dei migranti che effettuano il Passaggio dello Stretto provengono dalla Francia, seguiti da quelli provenienti da Spagna (22%), Italia (9.7%), Paesi Bassi (8,6%) e Germania (4%).Il restante due per cento risiede in altri paesi della Ue e in Svizzera.