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19 aprile 2024, Aggiornato alle 18,53
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Confitarma: "Vogliono sopprimere il credito d'imposta"

L'associazione denuncia un emendamento presentato in Senato che propone la soppressione del dispositivo sulle retribuzioni dei marittimi imbarcati


C'è un emendamento presentato in Senato che, se venisse approvato, potrebbe mettere a rischio la flotta mercantile battente bandiera italiana, "con una obbligata e immediata dismissione di tale bandiera". A lanciare l'allarme è la Confederazione Italiana degli Armatori, che in un comunicato spiega perché questo delicato passaggio parlamentare - che mette in discussione il credito d'imposta sulle retribuzioni dei marittimi imbarcati - potrebbe danneggiare il settore "su cui ruota l'economia del mare che ogni anno produce 32,6 miliardi di euro e occupa 471.000 persone".

Ecco di seguito il testo integrale della nota diffusa da Confitarma

Come è noto, il Sen. Maurizio Romani ha presentato alla 5° Commissione del Senato, che attualmente sta esaminando la Legge di Bilancio, un emendamento per l'abolizione del superticket sanitario (emendamento 41.0.40), sul quale si stanno cercando convergenze politiche in vista delle prossime elezioni.


Ciò che è meno noto, è che una prima versione dell'emendamento ha ricevuto parere contrario da parte del vice ministro all'Economia, Enrico Morando, riguardo alla copertura individuata, che consisteva nella soppressione del fondo per le esigenze indifferibili, previsto dalla stessa legge di bilancio.


Pertanto, il testo dell'emendamento, riformulato, è stato ripresentato indicando come copertura la soppressione del credito d'imposta sulle retribuzioni dei marittimi imbarcati su tutte le navi battenti bandiera italiana iscritte al Registro internazionale.


Al momento l'emendamento 41.0.40 è stato accantonato per valutazioni da parte del Governo.


Confitarma non interviene nelle valutazioni di tipo politico legate alla manovra e tantomeno è ostile alla eventuale soppressione del superticket.


È evidente peraltro che, se tale emendamento venisse accolto, l'impatto sulla flotta mercantile battente bandiera italiana sarebbe dirompente con una obbligata e immediata dismissione di tale bandiera. Verrebbero pertanto meno sia il "gettito fiscale" che – fatto ancor più grave – l'occupazione italiana.


L'auspicio è quindi che dalla politica, dal Governo e dal confronto parlamentare scaturiscano scelte responsabili tali da non danneggiare il settore su cui ruota l'economia del mare che ogni anno produce 32,6 miliardi di euro e occupa 471.000 persone.


Paradossalmente, la soppressione del comma 1 dell'articolo 4 della legge 30 del 1998 (istitutiva del Registro internazionale) cancellerebbe proprio quelle risorse che l'emendamento ha individuato per finanziare la soppressione del superticket e vanificherebbe le positive ricadute occupazionali ottenute negli ultimi 20 anni con il raddoppio della flotta italiana.