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28 marzo 2024, Aggiornato alle 16,33
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Armatori

Concessioni, Grimaldi: "Chi non paga deve andare via"

A Barcellona, dal XIX Euromed, l'armatore campano si sofferma anche sulla riforma dei porti: "C'è bisogno di un presidente di qualità"


di Paolo Bosso 
 
«Al porto di Napoli ci sono concessioni non pagate da tanto tempo. È un'abitudine del nostro paese. Non deve succedere. Chi non paga dovrebbe andare via». Emanuele Grimaldi, presidente e amministratore delegato del gruppo armatoriale napoletano Grimaldi Lines, non usa mezzi termini per commentare l'anomalia degli scali italiani e del porto campano in particolare. Nessun riferimento esplicito ai crediti milionari dell'Autorità portuale campana verso il terminalista Conateco - su cui pende un decreto ingiuntivo da 4,5 milioni di euro - ma il riferimento cade indirettamente lì.
 
A Barcellona, al XIX Euromed Convention (la XX edizione si terrà l'anno prossimo a Napoli), Grimaldi ha tenuto una conferenza stampa internazionale sul traffico di cabotaggio, di cui l'armatore è leader nel Mediterraneo. Non sono mancati, però, anche commenti sulla portualità italiana e sulla disastrosa situazione amministrativa del porto di Napoli, commissariato da quasi mille giorni, due anni e sette mesi. Una situazione che, però, secondo Grimaldi, che è anche presidente di Confitarma, «non rappresenta più un'emergenza, perché si sta aspettando la riforma». Gli scali di Napoli e Salerno saranno accorpati sotto un'"Autorità di sistema" regionale. «L'elemento positivo di questa riforma – spiega Grimaldi – è che sarà soprattutto il ministro a decidere. L'assetto attuale prevede pareri da troppi enti, con la conseguenza che si sceglie chi non cambia nulla affinché non scontenti nessuno».
Il World Economic Forum quest'anno piazza l'Italia al 55esimo posto nel mondo per qualità delle infrastrutture portuali, pur essendo l'ottava economia globale. «C'è qualcosa che non va – conclude Grimaldi -. L'Autorità di sistema porta vantaggi e svantaggi, ma non sarà l'accorpamento a decidere il destino di un porto, quanto la qualità del presidente. Deve fare scelte politiche, non soltanto tecniche. Finora non abbiamo avuto tanti buoni esempi».