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29 marzo 2024, Aggiornato alle 10,06
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Politiche marittime

Con la Stabilità ritorna l'ecobonus

Dopo cinque anni di assenza, la nuova Finanziaria crea un fondo triennale da 138 milioni per incentivare le autostrade del mare. In arrivo anche 60 milioni per l'intermodalità e 3 milioni per tagliare la tassa di ancoraggio


Quasi 140 milioni per le autostrade del mare, 60 milioni netti per i tracciati ferroviari che collegano porti e interporti e infine 3 milioni alle autorità portuali per tagliare la tassa di ancoraggio alle navi che fanno trasbordo. Sono le tre novità per i porti della nuova Finanziaria - o legge di Stabilità - del governo, approvata ieri dalla Camera e che tra le altre cose include anche importanti emendamenti sui dragaggi.

Ecobonus
Ritorna l'ecobonus dopo cinque anni di assenza: l'ultimo risale al 2010, con un decreto pari alla metà delle risorse erogate nel triennio 2007-2009, poi l'Europa l'ha dichiarato aiuto di Stato. Il nuovo finanziamento prevede 45,4 milioni nel 2016, 44,1 nel 2017, 48,9 nel 2018 «per l'attuazione – si legge nel testo di legge – di progetti per migliorare la catena intermodale e decongestionare la rete viaria, riguardanti l'istituzione, l'avvio e la realizzazione di nuovi servizi marittimi per il trasporto combinato delle merci o il miglioramento dei servizi su rotte esistenti, in arrivo e in partenza da porti situati in Italia, che collegano porti situati in Italia o negli Stati membri dell'Unione europea o dello Spazio economico europeo».

Ferrobonus
Per «il completo sviluppo del sistema di trasporto intermodale» sono approvati 20 milioni di euro ogni anno, sempre dal 2016 al 2018, di «contributi per servizi di trasporto ferroviario intermodale in arrivo e in partenza da nodi logistici e portuali in Italia». Il testo prevede che, sempre per il combinato strada-rotaia, si possa destinare all'autotrasporto una parte delle risorse che sono già state stanziate dalla legge di Stabilità 2015.

Tassa di ancoraggio
«In via sperimentale», la legge di Stabilità stanzia 3 milioni di euro sempre per gli anni 2016-2018 per finanziare la riduzione o l'esenzione della tassa di ancoraggio alle navi che scalano porti che movimentano un traffico per l'80 per cento di trasbordo. La misura è annuale e stabilita dalle autorità portuali, che la gestiscono tramite un contributo dello Stato «non superiore alla metà dell'onere residuale a loro carico».