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23 aprile 2024, Aggiornato alle 12,07
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Infrastrutture

Come sta Vard targata Fincantieri

Abbastanza bene. Primo trimestre in calo. A giugno verrà inaugurato un cantiere in Brasile e in Vietnam la produttività è bassa. Ma negli ultimi tre mesi ha incamerato ordini come non mai


Il primo trimestre Vard (ex Stx Osv) all'indomani dell'acquisizione di Fincantieri segna un calo delle entrate del 2% a 2,75 miliardi di corone norvegesi. Ovviamente non si tratta del primo trimestre effettivo per l'azienda navalmeccanica italiana visto che l'acquisizione del cantiere nordeuropeo è avvenuta a fine gennaio, ma in ogni caso è un "primo assaggio" della nuova gestione. Nessuna bruttto segnale dietro questo segno negativo, è anzi il segno dei grossi investimenti fatti in questi ultimi mesi, più di tutto quello fatto per la realizzazione di un nuovo stabilimento navalmeccanico in Brasile, anche se c'è da non dimenticare la bassa produttività in Vietnam. Insomma, Vard è una multinazionale, pronta per i prossimi messi a ingranare la marcia a suon di nuove consegne. In questi primi tre mesi infatti gli ordini sono raddoppiati, ragion per cui i trimestri a venire saranno sempre più in positivi.
L'Ebitda segna una flessione del 14% (nel primo trimestre 2012 la crescita era dell'11%) dovuto, spiega Vard, «alla realizzaizone dello stabilimento di Niterói in Brasile e alla riorganizzazione del portafoglio ordini nei cantieri vietnamiti». La liquidità rimane solida, con una disponibilità al 31 marzo scorso di 2 miliardi di corone norvegesi. Ancora meglio gli ordini, pari a più del doppio rispetto al trimestre dell'anno scorso, arrivando ad un portagoglio di 2,8 miliardi (erano 1,3 miliardi nel quarto trimestre 2012). Tenendo conto delle cinque navi consegnate nel corso del trimestre, il portafoglio ordini complessivo è pari a 46 navi, di cui più della metà (26) saranno disegnate appositamente dagli ingegneri Vard. Valore totale: 15,5 miliardi di corone norvegesi.
Nel frattempo cresce la domanda di nuovi mezzi navali come i sottomarini di fascia alta. Vard ha contratti garantiti per tre di queste unità di grandi dimensioni da parte delle compagnie Solstad Offshore, Farstad Shipping e DOF Subsea, ordini tutti incamerati in questi ultimi mesi. Roy Reite, amministratore delegato e direttore esecutivo VARD, ha detto: «Prevediamo che il segmento sottomarino continuerà a guidare la nostra crescita di quest'anno, e siamo fiduciosi sulle prospettive del gruppo per i nuovi ordini per il resto dell'anno. I punti di forza di Vard sono la tecnologia all'avanguardia e la nostra capacità di collaborare con i clienti per prodotti personalizzati».
«I cantieri in Romania e in Norvegia sono a pieno regime» fa sapere Vard. Da quest'ultimo paese quattro navi sono state consegnate nei primi tre mesi dell'anno, mentre in Romania si investe in nuovi impianti e nuove tecnologie, «così da garantire competitività in Europa». Queste nuove tecnologie sono: maggiore automazione, nuovi impianti di verniciatura e sabbiatura, e uno "stato dell'arte" sulle tubazioni prefabbricate, così da aumentare produttività, qualità. Per il Vietnam discorso diverso. Lì il carico di lavoro è di meno e si stanno facendo lavori di ammodernamento al bacino galleggiante per accogliere unità più grandi. 
Vard Promar, il cantiere in costruzione in Brasile, «è completo all'85%» rende noto il gruppo italo norvegese. Il dragaggio del bacino portuale è stata completato ad aprile. «Con tutto l'essenziale per iniziare le operazioni, Vard Promar è sulla buona strada per iniziare l'attività alla fine di giugno di quest'anno» annuncia Vard. Sono in corso il reclutamento del personale e un piano di formazione che coinvolge 190 persone. Visione ottimistica per il supporto e la costruzione delle navi sottomarine, e guidato dalla tecnologia opportunità in altri segmenti.
La domanda globale per gli OSCV (Offshore Subsea Construction Vessel) rimane alta, soprattutto grazie al maggior uso di installazioni sottomarine di petrolio e gas. Anche se i tassi registrati nel Mare del Nord sono promettenti, per le Anchor Handling Tug Supply, attualmente è ancora troppo presto per avviare nuove costruzioni per questo tipo di navi. Per le Platform Supply Vessel la domanda continua ad essere lenta. Tuttavia, vi è ancora richiesta per singole navi altamente specializzate come il soccorso avanzato.