|
adsp napoli 1
28 marzo 2024, Aggiornato alle 16,33
forges1

Informazioni MarittimeInformazioni Marittime

unitraco2
Politiche marittime

Codice dei visti Ue: "Ma che aspettiamo a renderlo flessibile?"

Lo chiedono Clia Europe e l'associazione degli operatori turistici (Ectaa), per le quali le eccessive restrizioni comportano una perdita annuale di 5,5 miliardi di euro


Ma che aspettiamo a rendere più flessibile il Codice dei visti dell'Ue? Gli operatori europei dei settori delle crociere e del turismo girano la domanda, per l'ennesima volta, alle istituzioni comunitarie che dovrebbero – secondo loro – adoperarsi al più presto per facilitare l'ingresso nel Vecchio Continente di turisti e viaggiatori provenienti da paesi terzi, mantenendo ovviamente un elevato livello di sicurezza. L'ultima esortazione è stata lanciata dal Lussemburgo, nel corso del Forum  del Turismo, dagli operatori crocieristici di Clia Europe e della Ectaa, la confederazione che raggruppa le associazioni degli agenti di viaggio e dei tour operator europei.


Un invito a stringere i tempi che avviene nel quadro della proposta legislativa della Commissione Europea di revisione del Codice Ue dei visti che è stata presentata nell'aprile 2014 con lo scopo di semplificare le attuali procedure di rilascio dei visti di breve durata all'interno dello spazio Schengen. Le due associazioni ritengono che gli attuali intralci burocratici nell'ambito del regime in vigore stanno impedendo ad un elevato numero di potenziali turisti provenienti da paesi terzi (Cina, Russia e India in testa), valutato in oltre sei milioni di persone, di visitare il continente europeo, spostando di conseguenza un enorme bacino di potenziali visitatori verso altre destinazioni con una politica dei visti meno restrittiva, come ad esempio gli Stati Uniti.


La conseguenza di ciò - hanno rilevato Clia Europe ed Ectaa - è che l'industria del turismo nella zona Schengen non può apportare annualmente 5,5 miliardi di euro di potenziale contributo diretto al prodotto interno lordo dell'Unione europea né aumentare il livello di occupazione aggiungendo fino a circa 113mila posti di lavoro nel settore del turismo. Un efficace Codice dei visti, inoltre, potrebbe facilitare l'ingresso e il lavoro di membri degli equipaggi delle navi che richiedono visti per soggiorni di breve durata per entrare nell'area Schengen.