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19 aprile 2024, Aggiornato alle 18,53
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Infrastrutture

Cagliari entra nel mercato della frutta dalla porta principale

La portacontainer-frigo "Caribbean Star" sbarca nel porto sardo senza passare per Genova e Livorno. Al via nuovo servizio con cadenza bimensile


Il porto container di Cagliari diventa un nuovo centro mediterraneo di smistamento della frutta. Per la prima volta è approdata direttamente in Sardegna la Caribbean Star, grande nave portacontenitori-frigo. Il cargo, battente bandiera liberiana, lungo 154 metri e largo 24), ha scaricato nello scalo cagliaritano 25 contenitori frigo con banane provenienti dal Sud America e destinate all'Europa e al Medio Oriente. Fino ad oggi questo genere di carichi dal Sud America approdava in Italia esclusivamente nei porti di Genova e Livorno, specializzati nello stoccaggio di frutta esotica. In questi scali la merce veniva immagazzinata e poi caricata su mezzi di trasporto, in genere camion, per arrivare infine in Sardegna. Ora con il transito della Caribbean Star per la prima volta questo tipo di merci potrà sbarcare nell'isola senza tappe intermedie.
«La scelta di Cagliari è stata ponderata e confrontata con altri porti del centro del Mediterraneo – ha detto Salvatore Plaisant, dell'omonima agenzia marittima, che ha assistito la nave - e, trovando qui alta professionalità e operatività competitiva, è stato deciso di iniziare questo servizio con cadenza bimensile». Lo scalo del capoluogo sardo ambisce ad entrare in questo settore di mercato. «Sta diventando concorrente di altri porti italiani – ha aggiunto Plaisant - che tempo fa innescarono una polemica dovuta al contenimento dei costi delle tasse d'ancoraggio per i porti di trasbordo (transhipment), lanciato dall'Autorità Portuale di Cagliari in sintonia coi porti di Gioia Tauro e Taranto e operato per combattere la concorrenza degli scali commerciali stranieri».
Secondo Plaisant, con il transito regolare della Caribbean Star «si potrà importare direttamente la frutta senza farla transitare per altri porti italiani e, riuscendo ad approfittare di questa opportunità, i nostri commercianti, compresa la grande distribuzione, non avranno più quel costo aggiuntivo determinato dalla provenienza della frutta da altri porti della penisola. Con un beneficio anche per i consumatori sardi».