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29 marzo 2024, Aggiornato alle 10,06
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Infrastrutture

Bono, "Fincantieri azienda sana"

Intervenendo al Senato, l'amministratore delegato del gruppo cantieristico parla di un anno in "leggero utile". Domanda in calo del 50%. Avanti con la cassa integrazione


Fincantieri è "un'azienda sana". L'amministratore delegato Fincantieri Giuseppe Bono, intervenendo in audizione alla commissione Lavoro del Senato, fa il punto della situazione sullo stato dell'azienda parlando di un gruppo sano e "in un momento come questo, senza debiti". Non solo, le previsioni per l'anno trascorso sono «in leggero utile, con un surplus di cassa che ci permetterà di guardare a quest'anno e al successivo senza patemi d'animo». «Pagheremo puntualmente – prosegue Bono – fornitori e maestranze». Fincantieri è «un'azienda di cui sono orgoglioso di essere capo e di cui tutti gli italiani dovrebbero essere orgogliosi per il fatto che è leader mondiale nel settore». Poi, riferendosi alle condizioni del mercato, l'ad critica la «persistenza culturale» in Italia a «mantenere le posizioni in un mondo che è cambiato: non siamo in presenza di tsunami, ma ci sono movimenti tellurici che progressivamente stanno ridisegnando un nuovo mondo e lo tsnunami deve ancora venire. Prima ne prendiamo atto e prima riusciremo a reagire».
A proposito del piano di riorganizzazione, ritirato a giugno 2011 su richiesta del governo, «doveva tener conto di adeguare la capacità produttiva alla domanda, che è calata del 50% in tutto il mondo. E si prevede che da qui al 2020 questa eccedenza di capacità produttiva permanga». Comunque Bono ha puntualizzato che l'Italia non è il paese più colpito, ma lo è invece il Far East.
Infine, sul piano di cassa integrazione, Bono ha affermato che i lavoratori Fincantieri riceveranno, sulla base degli accordi del 21 dicembre, «un salario decente pur essendo fuori dall'azienda». In particolare, il gruppo contribuirà con un'integrazione che, unita all'erogazione Inps, porterà ad una media di 1.770 euro lordi e 1.400 euro netti. «Senza lavorare credo che sia una cifra da non buttare via», ha concluso Bono.