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25 aprile 2024, Aggiornato alle 19,07
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Autotrasporto, le proposte antimafia del sindacato

CNA-Fita presenta il suo progetto di riforma dell'Albo degli autotrasportatori. Competenze territoriali regionali e controlli sulla legalità come per gli appalti pubblici


Una riforma dell'Albo che punta su due filoni: la riorganizzazione del sistema di governo e il potenziamento delle banche dati. Sono le due proposte lanciate dall'Unione Nazionale Imprese di Trasporto-CNA-Fita.
La proposta nello specifico chiede che le competenze territoriali passino dalle province al sistema camerale concentrando il tutto su base regionale e non più provinciale. Le risorse dovrebbero essere maggiormente utilizzate per potenziare la banca dati pubblica trasformandola in un vero e proprio "check elettronico". In particolare, sul tema delle infiltrazioni per mafia, CNA-Fita propone che il Ministero dei Trasporti, coordinandosi con quello dell'Interno, predisponga le determinazioni necessarie affinché l'Albo dell'autotrasporto possa per ogni azienda iscritta verificare periodicamente se vi siano informative antimafia interdittive e che, qualora vi fossero, si procedesse, così come accade per gli appalti pubblici, a darne tempestiva e trasparente informazione inserendo una specifica nota nell'elenco presente sul sito e magari sospendendo l'impresa temporaneamente. «In questo modo il problema delle infiltrazioni troverebbe un primo ma concreto argine in un pubblico elenco degli iscritti a rischio, uno strumento - ha affermato Cinzia Franchini, segretario CNA-Fita - utile ad allontanare le mele marce dal trasporto in conto terzi».