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18 aprile 2024, Aggiornato alle 19,59
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Autotrasporto, Cna-Fita: "Rimborsateci i pedaggi"

Il sindacato lancia al governo un documento con tutti gli interventi da fare per il settore. Dalla riforma della 83-bis fino all'ecobonus


Riforma della 83-bis, eliminazione dell'IVA sulle accise, ripartizione dei fondi e ecobonus, ma soprattutto rimborso dei pedaggi autostradali. Sono solo alcune delle proposte che il sindacato degli autotrasprotatori Cna-Fita fa al governo per sostenere e rilanciare il settore. L'associazione di categoria lancia un dettagliato documento con tutte le cose da fare.
«Le risorse ci sono, si possono trovare nelle maglie di quelle filiere d'incentivazione lunghissime, costruite nel tempo, per assistere gli ideatori piuttosto che i destinatari finali, un esempio per tutti le riduzioni compensate dei pedaggi autostradali» afferma la segretaria Cinzia Franchini. 
Secondo il sindacato con il rimborso massimo effettivo, il sistema attuale non arriva a garantire più del 4% annuale da cui andrebbe tolto anche l'incremento dell'inflazione, senza contare l'attesa minima di due anni per ottenerlo, «mentre si anticipano costi per aumenti pedaggi e servizi consortili nell'ordine del 6% del rimborso erogato dal ministero dei Trasporti» afferma Cna-Fita, che chiama in causa «i concessionari delle autostrade» che «in dieci anni hanno guadagnato oltre ogni legittimo compromesso e oggi forse dovrebbero anche loro confrontarsi con il mercato e con il rischio d'impresa». 
CNA-Fita propone al governo di modificare l'attuale sistema delle riduzioni compensate dei pedaggi erogati attraverso fondi statali (non oltre 200 milioni anno) con un sistema basato su un accordo tra concessionari e autotrasportatori per cui i primi garantiscono uno sconto variabile a seconda del volume di spesa annuo ai secondi.
Questo sistema tra concessionari e autotrasporto non dovrebbe essere meno lungo di tre anni, permettendo in questo modo di fare recuperare a quest'ultimo le quote delle riduzioni compensate degli anni passati, erosi dai continui aumenti concessi.
«Le nostre imprese – afferma Franchini - sono la stragrande maggioranza nel conto terzi, garantiscono lavoro diffuso e rappresentano una risorsa».

Le proposte di Cna-Fita
 

Riforma 83-bis
• Mantenimento azione diretta con clausola di mediazione preventiva obbligatoria patrocinata dalle associazioni di categoria.
• Limite subvezione a massimo due passaggi.
• Contratti scritti per tutti con piena tracciabilità.
• Tempi di pagamento a 30 gg
• Costi massimi: pedaggi, traghetti e carburante  scorporati dal costo nolo con indice ministeriale in fattura a pagamento immediato.

Accise
• Mantenimento dei fondi per il rimborso previsto dalla normativa Europea.
• Reintroduzione dell'accisa mobile.
• Eliminazione dell'iva sulle accise.

Sburocratizzazione
• Eliminazione della scheda di trasporto e del modulo assenza conducente.

Contrasto infiltrazioni malavitose
• Recepimento della proposta di modifica di legge del deputato Ivan Catalano sul certificato antimafia obbligatorio da esibire ogni anno insieme al requisito di onorabilità.

Ripartizione fondi per l'autotrasporto
• Rendere strutturali le spese per deduzioni forfettarie, riduzioni dei premi Inail.

Incentivazione intermodale
• Rilancio dell'ecobonus marittimo per Sicilia e Sardegna.
 
Contrasto dumping sociale vettori dell'Est
• Armonizzazione sui costi del lavoro e della fiscalità dei costi operativi, soprattutto il costo del carburante. Introduzione della clausola di salvaguardia o soluzioni disincentivanti per vettori stranieri sugli esempi attualmente in discussione in Francia e Germania.

Requisiti
• Reintroduzione della capacità di portata minima.