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28 marzo 2024, Aggiornato alle 16,33
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Auto, un organo unico per produttori e trasportatori

La proposta del presidente Ecg Costantino Baldissarra: un organo di rappresentanza unico per i produttori di auto e gli operatori logistici che trasportano autoveicoli. L'ok dell'assemblea annuale Ecg

Un comitato che unisca i produttori di auto e gli operatori logistici che trasportano autoveicoli. Questa la proposta che da Berlino, nel discorso di benvenuto all'assemblea annuale Ecg, Costantino Baldissara ha proposto ai 250 presenti. Un piano d'azione generale, un organo che crei un'area di interesse comune tra produttori e trasportatori. La proposta del presidente Ecg Baldissara è concreta. Il nuovo ente dovrebbe rendere possibile la normalizzazione in una vasta gamma di settori, di operare procedure per sistemi di comunicazione, controllo di benchmarking, il tutto per rendere l'industria nel suo complesso più produttiva, riducendo i costi e migliorando la qualità del comparto.
«I problemi più grandi si affrontano lavorando insieme» afferma Baldissara. Egon Christ, capo del trasporto e della distribuzione mondiale dei veicoli per Daimler, considera buona la proposta del presidente Ecg e, dal palco dell'assemblea, ricorda un esempio simile che ha anticipato questa idea: la recente unione del Logistics Working Group con Acea, l'associazione dei produttori di auto.
Il serbatoio da cui la nuova associazione dovrà attingere sarà, come ha detto Baldissara, il recente lancio dell'Ecg Accademy, che attira studenti da tutto il mondo e produce i futuri leader del settore, e, infine, il Carbon Calculator, il sistema di controllo per rendere i trasporti più economicamente efficaci e rispettosi dell'ambiente.
Diversi oem (i produttori di apparecchiature originali) si stanno dirigendo verso l'adozione del Carbon Calculator, come la Toyota, per iniziare a utilizzare lo strumento da gennaio, mentre Jaguar, Land Rover e Renault-Nissan a breve inizieranno a provarlo. Emile Benaim, direttore logistico del Toyota Motor Europe, ha detto che la sperimentazione ha evidenziato un netto miglioramento sui conti della società e sul carico di lavoro.
«Una maggiore cooperazione con gli oem sarebbe solo un guadagno per l'industria» ha detto Baldissara. «Una più efficace condivisione delle informazioni – conclude - potrebbe eliminare strozzature nella catena di approvvigionamento, mentre gli sforzi di lobbying congiunti aumenterebbero l'impatto del settore nell'elaborazione dei regolamenti».