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18 aprile 2024, Aggiornato alle 19,59
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Assoporti, ora tocca a Monti

È il giorno del cambio di presidenza. La guida dell'Authority di Civitavecchia succede al presidente del porto di Genova. Due mesi per preparare un manifesto dei porti in cinque punti


Oggi è il giorno del cambio di presidenza ad Assoporti. Pasqualino Monti, alla guida del porto di Civitavecchia, sostituirà Luigi Merlo, presidente dell'Authority di Genova. Un cambio già deciso a luglio dell'anno scorso, quando l'associazione, di fronte ad all'impasse dell'elezione del nuovo presidente, dovuta proprio alla difficile scelta tra i due sopracitati, decise – con lungimiranza – una forma di presidenza di turno. Un mandato diviso a metà su proposta degli stessi Monti e Merlo.
Nella sostanza la "staffetta" di oggi non determinerà nessun cambiamento di rilievo. Monti sostituisce Merlo. Stop. Il programma dell'associazione dei porti italiani va avanti, tra una riforma dei porti mai digerita (e mai completamente tale) e un piano nazionale della logistica inesistente.
Assoporti continuerà a fare il lavoro che ora più di prima gli riesce meglio: porsi al governo come interlocutore unico dei porti italiani. Per questo dovrà da un lato compattare il fronte interno, per esempio fare in modo che almeno i principali porti italiani abbiano un piano delle opere future, dall'altro sul fronte esterno "svegliare" il governo, attirare l'attenzione del ministero dei Trasporti su temi che riguardano la materia portuale.
Monti ha chiesto al direttivo di Assoporti due mesi di tempo per mettere a punto una proposta complessiva di politica portuale e logistica. Saranno cinque i punti su cui si muoverà questo futuro programma di governo dei porti
1. Il ruolo delle autorità portuali nei rapporti con lo Stato, ma al tempo stesso nei rapporti con il mercato. 
2. L'autonomia delle autorità portuali attraverso nuove formule di finanziamento e di affermazione dell'autodeterminazione finanziaria.
3. La rivoluzione burocratica, attraverso una totale riscrittura della governance dei nostri enti.
4. La gestione integrata dei territori per lo sfruttamento di ogni opportunità di sviluppo logistico e produttivo.
5. Le alleanze funzionali con gli altri soggetti della logistica e del trasporto, sulle filiere dei passeggeri e delle merci.
«I tempi di decisione e di scelta ai quali eravamo abituati – ha affermato Monti – non sono più compatibili con le rapidissime trasformazioni in atto nel mercato globale. I porti che operano sulla linea del fronte dell'interscambio mondiale sono quindi chiamati a decisioni, sino a ieri impensabili per un paese come il nostro abituato a mediare anche il suo destino. Decisioni che richiedono immaginazione, innovazione, progettualità, capacità di imporre il cambiamento  e rispetto alle quali non esiste alternativa, se non quella di una progressiva emarginazione e un declino, con conseguenze devastanti per tutta l'economia italiana». «I porti italiani – ha commentato Merlo – sono l'assetto fondamentale di un sistema logistico che solo oggi anche la politica inizia a comprendere nella sua strategicità per il paese. Compito di Assoporti è e sarà quello di evidenziare questo ruolo e di far maturare una consapevolezza nuova anche relativa al valore degli investimenti nei porti».
 
ultima modifica 16/07/2013 alle ore 17.39