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28 marzo 2024, Aggiornato alle 12,19
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Antitrust: "Carburante in autostrada troppo caro per royalty ai concessionari"

Per questo motivo diverse compagnie petrolifere non intendono partecipare a nuovi bandi per aree di servizio


 Negli ultimi cinque anni le vendite di benzina sulla rete autostradale si sono quasi dimezzate. Il motivo? Secondo l'Authority per la concorrenza su prezzi e consumi ad incidere sulla spesa sono state le somme "estremamente elevate" che le compagnie petroliere devono versare alle concessionarie autostradali. Intanto le aree di servizio continuano a chiudere, calano gli investimenti e peggiora la qualità dei servizi. Tutto questo, scrive Il Fatto Quotidiano, mentre il prezzo alla pompa continua a salire e i consumi a scendere più che nei centri abitati. Dal 2008 al 2013, secondo le stime del sindacato Anisa, le vendite sulla rete autostradale sono franate in media del 45% e l'erogato è crollato da quasi 7,5 milioni di litri a poco più di 4,1. L'Antitrust ha puntato il dito contro il "valore estremamente elevato" delle royalty, le somme versate dalle compagnie petroliere alle concessionarie autostradali. Il Garante della concorrenza denuncia la crisi di moltissimi impianti e "l'emergere di prezzi sempre più alti rispetto a quelli sulla rete ordinaria, con l'effetto perverso di scoraggiare ulteriormente i consumi". Con una riduzione delle royalty, prosegue l'Antitrust, "si potrebbe addirittura avere un effetto di riduzione dei prezzi praticati presso le stazioni di servizio, dal momento che i costi fissi delle società petrolifere diminuirebbero". Anche il ministero dei Trasporti "invita" le concessionarie a concedere una proroga tecnica di 18 mesi per gli affidamenti scaduti o di prossima scadenza, comunque non oltre il 31 dicembre 2015. A fine giugno, infatti, scadrà più di una concessione e molti punti vendita rischiano di restare a secco, visto che più di una compagnia petrolifera ha fatto intendere di non voler partecipare a nuove gare di affidamento.