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19 aprile 2024, Aggiornato alle 10,23
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Politiche marittime

Annunziata: "I porti non costano"

Il presidente dell'Authority di Salerno non si esprime sull'ipotesi di accorpamento  del suo scalo con quello di Napoli , ma sottolinea l'importanza delle semplificazioni burocratiche


«La riforma è importante, per esempio sull'autonomia finanziaria, ma non mi pronuncio sull'accorpamento. È la politica a decidere. Quello che è importante tenere presente è che i porti non costano allo Stato, per cui ridurre il numero dei porti solo in nome della spending review non ha senso». Così il presidente dell'Autorità portuale Andrea Annunziata sull'ipotesi di riforma della legge 84/94 e in merito al recente dibattito che ha coinvolto i porti di Napoli e Salerno sull'eventualità di un loro accorpamento. «Lo scalo di Salerno non costa allo Stato. Abbiamo ottenuto poco tempo fa più di 70 milioni in finanziamenti europei. Piuttosto stabiliamo una scadenza: 3/5 anni per decidere i porti che ce la fanno». Certo, è vero, spiega Annunziata, «che non si possono riordinare i porti italiani seguendo solo le Ten-T, sarebbe una riforma nata già vecchia». «Vediamo di semplificare le procedure di approvazione dei lavori – continua Annunziata - il dragaggio del nostro porto è un miracolo rispetto ai tempi ordinari che ci vogliono per approvarlo. Ci sono voluti solo 6 mesi e 51 firme per l'istruttoria, un iter seguito da una sola persona, una sola persona per una complessa procedura burocratica. La vera spending review non è nei tagli, ma nella semplificazione. Ogni porto è sovraffollato dagli enti di controllo: abbiamo veramente bisogno di polizia, carabinieri e guardia di finanza per controllare la merce?».