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19 aprile 2024, Aggiornato alle 10,23
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Politiche marittime

Ambiente, lo shipping si allinea agli Accordi di Parigi

L'Imo ha stabilito che dal 2020 il tenore di zolfo nel bunker dovrà essere molto basso. Avviato il primo sistema di raccolta dati sui consumi, per capire con rigore quanto inquini il settore


di Paolo Bosso 
 
Con una decisione storica da parte dell'agenzia Onu dedicata allo shipping - l'International Maritime Organization (Imo) - il primo gennaio 2020 è stata stabilita come la data di attuazione di una significativa riduzione al livello globale del tenore di zolfo nel combustibile marittimo: 0,50 per cento della concentrazione percentuale in massa/massa (m/m), ovvero 500 milligrammi di zolfo ogni 100 grammi di bunker, un tenore molto basso se si considera che attualmente il limite è del 3,5% m/m. Si tratta, quindi, sette volte meno il tenore attuale. La decisione è stata presa nel corso del settantesimo Marine Environment Protection Committee, tenutosi a Londra, e segue le direttive dell'Accordo di Parigi del COP21, quello in cui si è stabilito un impegno comune a contenere l'aumento della temperatura media non oltre 1,5 gradi centigradi. Inoltre, è stato finalmente stabilito che le navi superiori alle 5mila tonnellate (pari all'85% delle emissioni dello shipping) dovranno fornire all'Imo i dati sui consumi di carburante. È il primo data collection di questo tipo avviato dall'Imo, una mancanza non da poco per l'unico organismo internazionale che legifera sul settore. Permetterà di far conoscere a un organismo dell'Onu effettivamente quanto pesa l'inquinamento dello shipping. Attualmente si stima, lo confermano diversi studi indipendenti tra loro, che le navi sono pari al 2 per cento circa delle emissioni globali di anidride carbonica.
 
«Il sistema di raccolta dati permetterà all'Imo di ottenere dati concreti con cui prendere le giuste decisioni», commenta il segretario generale dell'Imo Kitack Lim. Così l'Imo conta di avviare un dibattito politico concreto ed obiettivo sull'inquinamento dello shipping, così da avviare misure di efficienza energetica ed emissiva più sensate. La raccolta dati inizierà nel 2017 per terminare nel 2023.
 
«Le riduzioni di zolfo avranno un impatto molto positivo sull'ambiente e la salute umana, in particolare per le persone che vivono nelle città portuali e nelle comunità costiere», commenta Lim.
Il regolamento sul tenore di zolfo è incluso nell'Annex VI della Convenzione internazionale dell'Imo per la prevenzione dell'inquinamento causato da navi (Marpol). Imposta una progressiva riduzione sia del tenore di ossido di zolfo (SOx) che si ossido di azoto (NOx). La data del 2020 è stata concordata con un emendamento del 2008.
Questi nuovi limiti globali non influiranno sulle Emission Control Areas, le aree Ecas, dove il tenore di zolfo è ancora più basso: 0,1% m/m. Le Ecas sono in Mar Baltico, Mare del Nord, le zone costiere del Nord America e dei Caraibi (Porto Rico, Isole Vergini.
Il segretario generale dell'associazione europea degli armatori (European Community Shipowners0' Association), Patrick Verhoeven, si è detto soddisfatto di queste due importanti misure stabilite dall'Imo. «Il 2020 è domani – commenta – dobbiamo accelerare il lavoro di attuazione. In particolare, dobbiamo fare in modo che ci sia quantità sufficiente di questo tipo di combustibile. È importante – conclude – che gli Stati membri dell'Imo hanno convenuto a una riduzione delle emissioni parallelamente a un processo di raccolta e analisi dei dati sui consumi. In questo modo non si perde tempo».
Tag: ambiente - zolfo