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Allarme Confitarma: "Non possiamo imbarcare i contractor"

Il decreto  non può trovare applicazione per la mancanza di corsi di formazione per le guardie giurate. d'Amico chiede proroga di sei mesi

A seguito della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 29 marzo 2013 del tanto atteso decreto interministeriale che regola l'impiego di guardie giurate a bordo delle navi mercantili battenti bandiera italiana che transitano in acque internazionali a rischio pirateria, Confitarma ha chiesto al ministro dell'Interno l'immediata apertura di un tavolo di lavoro composto dai rappresentanti di Confitarma, ministero dell'Interno e altri ministeri competenti (Difesa, Esteri e Trasporti) nonché dai rappresentanti degli istituti di vigilanza.
«Scopo del tavolo – afferma Paolo d'Amico, presidente della Confederazione Italiana Armatori – è quello di verificare con urgenza l'operatività del Decreto e di coordinare le migliori procedure per la sua effettiva entrata in vigore».
Allo stesso tempo Confitarma ha chiesto al presidente del Consiglio ed al ministro dell'Economia e delle Finanze, la proroga al 31 dicembre 2013 della data che al momento la Legge di Stabilità 2013 fissa al 30 giugno 2013, quale termine di scadenza per impiegare guardie giurate che non abbiano ancora frequentato i corsi teorico-pratici, a condizione che abbiano partecipato per un periodo di almeno sei mesi, quali appartenenti alle Forze armate, alle missioni internazionali in incarichi operativi e che tale condizione sia attestata dal ministero della Difesa.
«E' evidente – sottolinea d'Amico - che, data l'assoluta mancanza di tali corsi di formazione, in assenza di una proroga, il decreto 266/2012, pubblicato la scorsa settimana, che già necessita di ulteriori interventi di carattere amministrativo per essere reso operativo, non potrebbe trovare alcuna applicazione annullando così il lavoro finora svolto e rendendo di fatto impossibile il ricorso ai team armati privati a bordo delle nostre navi».