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29 marzo 2024, Aggiornato alle 10,06
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Addio al Sistri...o arrivederci?

Dietrofront del governo dopo il decreto del 13 agosto che poneva la parola fine al sistema di tracciabilità dei rifiuti pericolosi. Un emendamento al decreto lo ripristina a partire dal febbraio 2012. Dubbi sui contenuti di Paolo Bosso  


Che fine ha fatto il Sistri? O meglio: che fine farà? La commissione Bilancio del Senato ha approvato l'emendamento alla manovra di Ferragosto che recupera il sistema di tracciamento dei rifiuti industriali. Un piccolo passo indietro da parte del governo dopo l'abolizione prevista nella stesura originaria della misura. L'abrogazione del Sistri era stata decisa qualche settimana fa dal Consiglio dei Ministri, sempre attraverso un emendamento. Dure e immediate le proteste della categoria dell'autotrasporto. Cna-Fita ha prima chiesto il rimborso dei tributi pagati a partire dal 2009 e successivamente, in occasione dell'assemblea che si terrà il 6 settembre, ha annunciato l'intenzione di programmare "un'alternativa seria" al Sistri per adeguarsi alle normative europee. «E' inutile - ha affermato oggi Cinzia Franchini, presidente nazionale Cna-Fita - che si continui in ordine sparso con proposte e denunce di responsabilità. La logica del "salviamo qualcosa" non ci interessa, mentre è urgente che l'autotrasporto chiarisca con una proposta i termini di disponibilità per concepire un serio sistema di tracciabilità dei rifiuti pericolosi come previsto dalla normativa europea». Poi la marcia indietro del governo: il sistema nazionale di tracciabilità dei rifiuti non sarà cancellato. 
Resta da domandarsi quando ripartirà a questo punto. L'emendamento sul Sistri al decreto legge 138 del 13 agosto 2011 approvato dal Senato parla di un ripristino per il 9 febbraio 2012. Rispetto alla versione originale, il "nuovo" Sistri prevede la possibilità di esonerare, in parte o totalmente, alcune categorie d'imprese. 
Il ministero che dovrà occuparsi dei dettagli è quello dell'Ambiente. Proprio nei giorni scorsi il ministro Prestigiacomo aveva ribadito la necessità di applicare il Sistri a tutte le 360mila aziende che producono, trasportano e smaltiscono rifiuti, senza deroghe per quelle di minori dimensioni. In ogni caso, eventuali esoneri potrebbero avvenire solamente per i rifiuti non catalogati come pericolosi.
Nel frattempo, fino a febbraio, si legge nell'emendamento, le imprese interessate avranno il tempo di risolvere "i problemi tecnici riscontrati finora" nell'applicazione del sistema. Ed è proprio l'autotrasporto ad esser stata la categoria più in difficoltà, in particolare sui collegamenti con il server per l'immissione dei dati ed il funzionamento degli equipaggiamenti di bordo (black box e chiavette usb).
In realtà questo sistema di monitoraggio è fin'ora chiaro a pochi. Non è stato ancora stabilito definitivamente, ad esempio, se l'obbligo di applicazione del Sistri valga anche per i veicoli stranieri che viaggiano sul territorio nazionale, oppure se gli apparecchi di tracciamento debbano essere installati anche su semirimorchi, casse mobili, cassoni scarrabili e container.
 
Paolo Bosso