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29 marzo 2024, Aggiornato alle 08,24
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Politiche marittime

14 authority autonome, è la proposta di riforma Pd

Martedì il Partito Democratico presenterà al cluster marittimo il suo progetto di riforma dei porti


14 autorità portuali con competenze diverse rispetto alle 24 attuali, modifica del titolo V della Costituzione e autonomia finanziaria per tutti. Sono queste le basi su cui martedì prossimo il Partito Democratico presenterà a Roma la "sua" riforma. Relatore, il presidente del Friuli Venezia-Giulia Debora Serracchiani. Auditorio, il cluster marittimo italiano. 
14, secondo Serracchiani, è un numero che «segue l'esempio europeo». «Sulla classificazione dei porti – spiega Serracchiani - l'Ue ha già individuato i porti strategici, i core ports e su quelli dobbiamo basarci. Dove va la merce, insomma». Per questo il piano nazionale logistico è fondamentale, «serio – secondo Serracchiani - che eviti la rincorsa agli investimenti e dia le linee guida per il settore».
La forma con la quale il PD vuole presentare la riforma è quella del provvedimento.
«Per portare in fondo la riforma portuale - spiega - la strada del decreto del governo è scivolosa, perché il Salva-Roma ha creato un peccato originale difficile da mondare. E allora si passerà attraverso le camere». Un lavoro affidato ai parlamentari Marco Filippi e Michele Meta, rispettivamente capogruppo Pd di Camera e Senato.